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...e adesso musica!

 

La prima stagione di musica contemporanea della

Città di Bergamo

 

 Bergamo, Sala Alfredo Piatti

Gennaio - Maggio 2017

Sabato 28 Gennaio, ore 16.00 - L'arte del contrappunto...

 

Il programma è strutturato specularmente sul contrappunto tratto da L’arte della fuga ed incorniciato da due fughe vocali (Singer e Toch). L’aleatorietà della strumentazione del capolavoro bachiano si ritrova nel brano di Maderna, con l’evidente contrasto tra il rigore contrappuntistico del genio di Eisenach e la totale indeterminatezza formale e strutturale del lavoro risalente agli anni ‘60. A sottolineare la dicotomia intervengono i due, contrastanti brani  estratti dal Quatour di Messiaen, il primo giocato su due differenti contrappunti sovrapposti ed il secondo costruito quasi interamente con raddoppi in ottava di un'unica linea tematica.

A bilanciare i contrasti troviamo i lavori dei due autori “contemporanei” che, seppur appartenenti a generazioni e sentieri diversi, traggono spunto da modalità di intendere e plasmare la materia musicale che conducono ad una cifra linguistica storicamente identificabile.

L’intento di sorprendere pare dunque svelato, con un gioco di richiami storici e di palesi attriti, a volte violenti, a volte filtrati, che vogliono tessere una sottile trama tra passato e futuro tesa a certificare quanto l’arte possa imporsi come un risultato astorico, sempre attuale perché paradossalmente radicata nel passato e mai desiderosa di porre la parola “fine” all’atto creativo.

 

M. J. SINGER:            Fugue, per sole voci

D. ANZAGHI:             Alm’Ala, per quintetto

O. MESSIAEN:           brani tratti da Quatuor pour la fin du Temps

J. S. BACH:                 Ricercare a sei voci , da Musikalisches Opfer BWV 1079

B. MADERNA:           Serenata per un satellite, per organico aleatorio

S. CONTE:                 Cinque (5 pezzi su 5 note per 5 esecutori) per quintetto

E. TOCH:                   Geographical Fugue, per sole voci

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Sabato 25 Febbraio, ore 16.00 - Da Machaut ai Metallica…

Opere mature, forti di esperienze estreme ormai metabolizzate, in cui il pensiero umano varca i confini delle epoche e si palesa quale sommo prodotto di un “fare” artigianale capace di plasmare la materia sonora, adattandola a diverse modalità espressive e comunicative pur tenendone viva la potenza evocatrice ed esaltandone l’impatto emotivo.

 

J. OCKEGHEM /  H. BIRTWISTLE:   Ut Heremita Solus per fl, cl, vla, vc,  pf, perc.                      

P. BOULEZ:                                       Derive I per fl, cl, vl, vc, pf e perc.

G. DE MACHAUT:                            Ma fin est mon commencement et mon commencement est ma fin  per 3 strumenti

R. WRIGHT (PINK FLOYD):              The Great Gig in the Sky  per 6 strumenti

G. FRESCOBALDI:                            Canzon Vigesimaprima a 5 per 5 strumenti

N. CASTIGLIONI:                              Tropi per fl, cl, vl, vc, pf  e perc.                                                                         

G. GABRIELI:                                    Canzon IV a 6 per 6 strumenti                                               

METALLICA:                                      Fade to Black per 5 strumenti

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Sabato 11 Marzo, ore 16.00 - Musica minimalis

Musica costituita da continue ripetizioni di elementi minimi e da piccoli, costanti cambiamenti e mutazioni; il focus è sul graduale, quasi inavvertibile, processo di trasformazione, proprio come l'opera della natura.

 

S. REICH:                    Clapping Music, per formazione varia

P. COGGIOLA:            Symphony in a bottle, per fl, cl, vl, vc, pf

M. TORKE:                 The Telephone Book, per fl, cl, vl, vc, pf

C. COREA:                  Children’s Songs arr. per  fl, cl, vl, vc, pf di S.Martinotti

P. CATTANEO:            Da cosa nasce cosa...

T. RILEY:                     In C, per formazione varia

 

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Sabato 06 Maggio, ore 16.00 - Pierrot Lunaire

 

Pierrot Lunaire (1912) è una delle opere capitali del Novecento, vero e proprio punto di non ritorno di un linguaggio ormai sulla strada di un rinnovamento radicale che ancor oggi non manca di lasciare meravigliati e stupefatti per la novità della concezione (si tratta di una specie di teatro da camera, agli antipodi dell'imperante melodramma) e per la modernità dei mezzi impiegati. L’immagine di Pierrot, eroe malinconico e triste, è proiettata ­- verrebbe da dir quasi deformata - in immagini ora grottesche, ora ironiche, in visioni allucinate, grazie allo Sprechgesang (una sorta di declamazione intonata) e a un ensemble strumentale (mutuato, come il tipo di vocalità, dal coevo cabaret) trattato come una serie di timbri isolati e contrastanti (proprio come i colori nei pittori espressionisti). Il linguaggio fatto di una libera atonalità (anch'esso funzionale all'irrazionalità propria della poetica espressionista) e il particolare mélange in cui il recupero del contrappunto si alterna a forme aforistiche o mutuate dal Romanticismo (valzer, romanza), fanno di questa serie di 21 brani uno dei più alti esiti di tutto il XX secolo.

 

A. SCHOENBERG:       Pierrot Lunaire op.21

                                   

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