Dicono di noi..
Dell’AchRome Ensemble non solo apprezzo la competenza e la professionalità di tutti i musicisti, ma anche il clima di collaborazione, la serenità e l’entusiasmo che ci sono sempre stati ogni volta che ho avuto occasione di lavorare con loro. Questo lo ritengo fondamentale e fa dell’AchRome Ensemble una realtà speciale con cui si può piacevolmente lavorare sul presente immaginando il futuro.
SIMONE FONTANELLI, compositore e docente
di "Prassi esecutiva della musica contemporanea"
all’ Universität Mozarteum di Salisburgo
Conosco da tempo Antonella Bini, una delle flautiste più brave che abbia sentito, che riesce a passare con straordinaria disinvoltura dall'ottavino al flauto contrabbasso, tramite lei ho avuto la fortuna di ascoltare Achrome Ensemble, del quale mi aveva già parlato Davide Anzaghi, in occasione di un eccellente cd monografico (Da Vinci Classics C00121), nel quale Antonella Bini al flauto, Marco Sorge ai clarinetti, Yoko Morimyo al violino, Emanuele Rigamonti al cello, Gabriele Rota al pianoforte e Elio Marchesini alle percussioni, diretti da Marcello Parolini eseguivano 9 brani di Anzaghi, con somma perizia e partecipazione (le due cose non sempre vanno assieme). Fui poi invitato a Bergamo, il 15 febbraio 2020, presso la Sala Piatti per presentare il mio libro Musica presente, tendenze e compositori di oggi. La presentazione si inseriva all'interno di un concerto dell'Achrome, per il progetto ...e adesso musica!, giunto alla sua quarta edizione. Mi meravigliò il numerosissimo pubblico, di solito, noi che frequentiamo i concerti di musica contemporanea ci aspettiamo poche decine di persone, invece, la Sala Piatti era piena, un centinaio e forse più di ascoltatori attentissimi! Vuol dire che il lavoro svolto da Achrome come organizzatori era ben fatto. Ma la sorpresa più grande fu l'ascolto dell'Ensemble (con i musicisti che ho nominato del cd con la sola sostituzione di Morimyo al violino, al suo posto Elia Leon Mariani), bravissimi!
Il programma era molto variegato, comprendeva brani di Rotondi, Romitelli, Garuti, Renna, Fontanelli, forme e stili diverse. Riuscire a interpretare con cognizione di causa linguaggi così eterogenei è dote rara, vuol dire non essere legati, in maniera più o meno ideologica, a una visione musicale fissa, significa entrare dentro alla molteplicità del presente.
Abbiamo molto bisogno di questi atteggiamenti aperti e altamente professionali. Grazie!
RENZO CRESTI, critico musicale e docente
di "Storia della musica"
all'Istituto Superiore di Studi Musicali "Luigi Boccherini" di Lucca
Le varie esecuzioni a cui ho assistito quel pomeriggio [sabato 15 febbraio 2020, ndr], sia solistiche che di ensemble, sono state nitide e pulite, e il suono aveva il giusto equilibrio e sostegno. Ma questo sarebbe il minimo che ci si deve aspettare (e, detto impietosamente, che si deve pretendere) da un gruppo strumentale. La vera peculiarità che ho sentito nelle vostre interpretazioni è il senso del muoversi insieme verso un obbiettivo espressivo comune. E questo non è un banale dettaglio. Un buon risultato musicale dipende certo dalla qualità tecnica di base dei singoli, dalla capacità di lettura del testo da perte del gruppo, soprattutto nel repertorio contemporaneo, così pieno di insidie, ma per ottenere un risultato musicalmente significante, perché il senso del brano venga propriamente alla luce, occorre conservare in ogni momento una condivisa tensione interiore indirizzata a far venire alla luce gli archi espressivi, le tensioni e le distensioni delle linee, le interne domande e risposte che sono la pulsazione vitale di una composizione.
E questo insieme l'ho nitidamente sentito, nel vostro lavoro. Un plauso quindi a tutti, e alla chiarezza di lettura e di indicazioni del direttore.
ARMANDO CORRIDORE, compositore
“La Clapping music dà il via agli Incontri europei” – Secondo il meglio del loro stile, gli Incontri Europei con la Musica hanno aperto sabato pomeriggio la XXXIX edizione con “Achrome in America”. Il primo dei quattro concerti che la manifestazione di Pieralberto Cattaneo ha intrecciato con il gruppo specializzato milanese, ha presentato a un buon numero di presenti accorsi in sala Piatti il “fronte Occidentale” della musica del XX e del XXI secolo. […] Una partenza molto buona […]. da "L'Eco di Bergamo" di Lunedì 27 Gennaio 2020.
BERNARDINO ZAPPA, musicista professionista, musicologo,
professore di "Linguaggi Musicali"
presso il Liceo Musicale "Paolina Secco-Suardi" di Bergamo
e critico musicale per "L'Eco di Bergamo"
Concerto dell'Achrome Ensemble (Incontri Europei con la Musica - 17 Marzo 2018) - [...] Compreso nella 37ma edizione degli Incontri Europei con la Musica, il programma proposto dall'Achrome ensemble proponeva composizioni cameristiche (originali o trascrizioni) di Debussy, Berg e Schoenberg. Ad aprire il concerto è stata la bellissima Sonata per violoncello e pianodorte debussyana. [...] Notevole l'esecuzione del duo Rigamonti-Rota, con una nota di merito al violoncellista, che ho trovato pienamente calato nella parte e nel linguaggio di questo gioiello cameristico.[...]
Brano inusuale e fortemente evocativo, Syrinx, per flauto solo (senza accompagnamento alcuno), richiama l'immagine di Pan e del suo mitico flauto. [...] L'esecuzione a mio avviso veramente efficace è stata della flautista Antonella Bini, la quale ha saputo accrescere di effetto la performance anche ad una presenza scenica notevole.Da Debussy si passa senza interruzione alcuna a Berg e i suoi Vier Stucke Op.5, per clarinetto e pianoforte. [...] Ottima l'esecuzione di Marco Sorge, abile clarinettista capace di un bel fraseggio e di padronanza delle sonorità anche più rarefatte e ricercate.
A chiusura del concerto tutti gli strumenti si sono riuniti nella Kammersymphonie Op.9 di Schoenberg. L'esecuzione proposta, nella trascrizione di Anton Webern (l'originale prevede invece 15 strumenti), si distingue per una distribuzione interessante del carico sonoro: il pianoforte, ad esempio, si prodiga parecchio, e a lui è affidata la sostituzione di una spessa massa di elementi. [...] l violoncello torna protagonista della scena, specialmente nella proposizione tematica. Come è stato fatto notare dal direttore Parolini (grazie anche al ricorso all'esecuzione di brevi frammenti esplicativi), nonostante l'assenza di soluzione di continuità e l'alternanza di umori e andamenti assai differenti, si possono individuare nella Kammersymphonie i 4 tempi di una sinfonia, nonché una elaborazione del materiale compositivo affine. Contrariamente alle supposizioni, i venti minuti ininterrotti di musica sono scorsi senza fatica, e anche con un certo interesse. I tratti lirici e ricercati di certe sezioni mi hanno incuriosito molto. [...]
recensione completa reperibile al seguente link:
https://metathymos.blogspot.com/2018/03/concerto-dellachrome-ensemble-incontri.html
ANDREW ROCCHI, pianista e critico presso betapress.it